mercoledì 22 febbraio 2012

Monologo.

Vorrei segnarlarvi questo monologo, che secondo me è uno tra i più belli nella storia del cinema.
Questo discorso deve essere letto fino alla fine:

«Mi dispiace, ma io non voglio fare l’imperatore. Non voglio né governare né comandare nessuno. Vorrei aiutare tutti: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo unirci, aiutarci sempre, dovremmo godere della felicità del prossimo. Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti. La natura è ricca e sufficiente per tutti noi. La vita può essere felice e magnifica, ma noi l’abbiamo dimenticato.
L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, fatto precipitare il mondo nell’odio, condotti a passo d’oca verso le cose più abiette. Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformati in cinici, l’abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchine ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è vuota e violenta e tutto è perduto.
Coloro che odiano sono solo quelli che non hanno l’amore altrui.
L’aviazione e la radio hanno avvicinato la gente, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà dell’uomo, reclama la fratellanza universale. L’unione dell’umanità. Persino ora la mia voce raggiunge milioni di persone. Milioni di uomini, donne, bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di segregare, umiliare e torturare gente innocente. A coloro che ci odiano io dico: non disperate! Perché l’avidità che ci comanda è soltanto un male passeggero, come la pochezza di uomini che temono le meraviglie del progresso umano. L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori. Il potere che hanno tolto al popolo, al popolo tornerà. E qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa.
Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi comandano e che vi disprezzano, che vi limitano, uomini che vi dicono cosa dire, cosa fare, cosa pensare e come vivere! Che vi irregimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie! Voi vi consegnate a questa gente senza un’anima! Uomini macchine con macchine al posto del cervello e del cuore. Ma voi non siete macchine! Voi non siete bestie! Siete uomini! Voi portate l’amore dell’umanità nel cuore. Voi non odiate. Coloro che odiano sono solo quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati, non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate che nel Vangelo di Luca è scritto: «Il Regno di Dio è nel cuore dell’Uomo».
Non di un solo uomo, ma nel cuore di tutti gli uomini. Voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, il progresso e la felicità. Voi, il popolo, avete la forza di fare si che la vita sia bella e libera. Voi che potete fare di questa vita una splendida avventura. Soldati, in nome della democrazia, uniamo queste forze.
Uniamoci tutti! Combattiamo tutti per un mondo nuovo, che dia a tutti un lavoro, ai giovani la speranza, ai vecchi la serenità ed alle donne la sicurezza. Promettendovi queste cose degli uomini sono andati al potere. Mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno. E non ne daranno conto a nessuno. Forse i dittatori sono liberi perché rendono schiavo il popolo. Combattiamo per mantenere quelle promesse. Per abbattere i confini e le barriere. Combattiamo per eliminare l’avidità e l’odio. Un mondo ragionevole in cui la scienza ed il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati! Nel nome della democrazia siate tutti uniti!»

Charlie Chaplin.

lunedì 6 febbraio 2012

Passione per il proprio lavoro...

Studiare deriva dal verbo ''studeo'' che vuol dire dedicarsi, avere passione...
Ebbene questa passione andrebbe messa sia dagli studenti sia dai professori. I professori, in particolare, dovrebbero amare il proprio lavoro per comunicare qualcosa agli alunni.
Un professore degno di questo nome dovrebbe avere passione per la sua materia e cercare di renderla splendida anche per chi gli sta di fronte. Mi spiego: secondo me, il mestiere d'insegnante non è per niente facile. Non è un lavoro che va fatto per portarsi a casa lo stipendio mensile, è un lavoro importante che richiede amore!
Un professore dovrebbe comprendere i suoi alunni, dovrebbe cercare di incoraggiarli nelle cose in cui mostrano più voglia di fare e cercare di fargli osservare sotto un altro punto di vista una materia che magari non gli sta a genio.
Odio il conformismo. Odio il professore che viene in classe, si siede e inizia a spiegare come una macchinetta un argomento qualsiasi. Poi, finita la spiegazione, inizia ad interrogare. Suona la campanella e va via.
Perché non provare a parlare con i ragazzi? Perché non provare ad instaurare un rapporto di stima reciproca?
Succede che molto spesso, dall'esito di una o due interrogazioni, l'alunno venga già etichettato.
No! Un voto si dà ad una prestazione momentanea, alla persona in generale MAI!!
In tutti i miei anni di studio, che ancora devo terminare quindi la speranza non è del tutto persa, non ho mai avuto un professore in grado di comprenderci. Di andare anche contro gli schemi pur di rendere una lezione interessante.
A questo proposito vorrei citare un film molto bello: ''L'attimo fuggente.''





martedì 31 gennaio 2012

Omosessuali e discriminazioni.

I ragazzi spesso sanno come ferire.
Oggi, a scuola, ho assistito al crollo psicologico di un ragazzo poco più grande di me.
E' gay e non fa nulla per nasconderlo. Vuole vivere la sua vita in tutta tranquillità, solo questo. 
Non tutti, purtroppo, lo accettano. E' stato picchiato perché per alcuni la sua indole è malsana, non naturale.
Mi guardo in giro e non è la prima volta che sento cose del genere. Cose che poiché siamo nel 2012 non dovrebbero accadere, né essere pensate.
Ho riflettuto molto e mi chiedo perché si vuole limitare così il concetto di amore.
L'amore è qualcosa di libero, di folle...non può avere dei canoni.
Non capisco perché una persona non deve sentirsi libera di amare chi vuole e non capisco perché deve avere paura di girare per strada, perché spesso viene additato ed osservato come se fosse un mostro.
Mi fa schifo vedere che ancora oggi c'è chi discrimina queste persone.
Certe volte assisto a dei discorsi totalmente assurdi. 
Ma chi lo dice che non si può amare una persona dello stesso sesso? Di certo non si sceglie chi amare! E' qualcosa di completamente irrazionale.
APRITE LA MENTE CAVOLO!!

domenica 29 gennaio 2012

Una Domenica sonnacchiosa.. :)

Non ho mai amato la Domenica. Porta con sé sempre un velo di malinconia e di tristezza. Forse perché segna la fine del weekend, forse perché il giorno dopo si riprende la routine...
Mi sono svegliata relativamente presto oggi ed ho iniziato a studiare. Letteratura latina. Non ne ho molta voglia, ma devo farlo. Poi finalmente posso riposarmi un po'.
Ho continuato, però, a ripensare alla serata di ieri. E' stata bella, sì, ma un po' confusa. E' da prima di addormentarmi che continuo a pensare a qual è la cosa giusta da fare.
Come al solito c'è il conflitto mente/cuore. Cos'è meglio seguire? D'istinto direi cuore! Qualcuno mi direbbe: male che vada, almeno ci hai provato. Ma poi, ripensandoci, sono sempre più convinta che è meglio seguire la mente. Almeno non soffri.
Delle volte mi chiedo se sono io che mi vado a cercare le situazioni complicate, o se sono loro a trovare me.
P A N I C O.

venerdì 27 gennaio 2012

Giornata della memoria.

Oggi non è un giorno come tutti gli altri. Non sto parlando del ragazzo carino fuori scuola che ti ha finalmente dato un'occhiata o di un'interrogazione andata bene. Sto parlando della giornata della memoria.
Questo è un argomento che mi tocca molto, ci sarebbero pagine e pagine da scrivere...ma tante parole non possono compensare un dolore così grande. Io ci voglio provare comunque, voglio provare a descrivere cosa penso. In classe abbiamo fatto tutti un minuto di silenzio, ma nessun professore ha raccontato un po' come sono andate effettivamente le cose.
Oggi stiamo ricordando tutte le persone morte nei campi di concentramento, le vittime della Shoah.
Attorno al campo di Auschwitz aleggia il terrore e la paura di quelle persone che hanno sofferto, hanno patito la fame, di quelle persone che sono state spettatrici di barbarie orribili. 
E alzando lo sguardo riesci a vedere la famosa scritta che ti fa rabbrividire e pensare allo stesso tempo: Arbei macht frei (il lavoro rende liberi).
Un vero e proprio genocidio mosso dall'odio e dalla cattiveria, dalla convinzione che realmente esistesse una razza pura: la razza ariana. 
In quei luoghi non sono morti solo ebrei, ma anche omosessuali, testimoni di Geova, zingari, anarchici, oppositori del sistema. 
6 milioni di persone uccise così, a sangue freddo. 6 milioni di persone gettate in forni crematori o camere a gas. Tutti coloro che erano a capo di questa ''attività'' non avevano scrupoli, uccidevano persone come se fosse la cosa più semplice al mondo. 
E la cosa assurda è che, a quei tempi, nessuno ne sapeva niente. O, almeno, la gran parte della popolazione era convinta che quelli fossero esclusivamente dei campi di lavoro. Non se ne parlava sui giornali, né in radio, né in tv. 
A proposito di quest'argomento, tra tutti i film, libri e documentari, quello sicuramente più ''forte'' e quello che mi ha colpita e segnata maggiormente è stato ''Se questo è un uomo'' di Primo Levi.
Una narrazione fredda e schietta, ma vivida. Una narrazione forte, che ti fa rabbrividire.
E quando ormai hai finito di leggerlo, ti resta solo una domanda: ma com'è possibile che la mente umana sia arrivata a questo?
Com'è possibile progettare un genocidio, un'uccisione di massa, in modo così sistematico? Com'è possibile non provare neanche un minimo di rimorso?
Io voglio per un attimo immedesimarmi in quelle persone, ma non è facile comprendere il loro stato d'animo, tutto quello che hanno passato. E' stato un qualcosa di troppo grande per essere minimamente capito da tutti noi.
Ma come direbbe Primo Levi: ''Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario.''

giovedì 26 gennaio 2012

Pensieri confusi..

Certe volte vorrei cambiare me stessa. Non sto parlando del mio fisico, o di come ho i capelli, le gambe, i fianchi. Sto parlando del mio carattere. Vorrei imparare a fidarmi di più delle persone, vorrei essere meno lunatica, vorrei avere più coscienza. Alcune volte ho talmente tanti pensieri in testa che non riesco neanche a controllarmi e capita che sputo tutto fuori, ininterrottamente, senza ritegno. Dicendo cose di cui magari mi pento.
Vorrei , certe volte, imparare a controllare la mia testa e la mia bocca. Dico sempre tutto ciò che penso, a torto o ragione, e non so se è questo è del tutto positivo.
Voglio sempre far sentire la mia voce, discutere se qualcosa non mi va giù, esprimere la mia opinione qualsiasi cosa si dica.
Oh insomma...certe cose non tutti le apprezzano.

IMAGINE.

Certe volte ho la necessità, fisica e mentale, di starmene sdraiata sul letto con lo stereo ad alto volume.
Mi piace quando la musica mi entra nella testa fino a stordirmi e ad estraniarmi da tutto ciò che mi circonda.
Basta chiudere gli occhi e immaginare un mondo diverso.
Qualcuno mi dice che è meglio restare con i piedi per terra piuttosto che sognare.
No, non sono d'accordo. O almeno non del tutto. E' una delle poche cose che ci resta...il sogno, l'immaginazione, il pensiero, la creatività.



Imagine all the people
Living life in peace...